« Furono probabilmente i rigidi schemi comportamentali della borghesia ottocentesca a favorire il proliferare dei miti e della letteratura romantica. Ecco uno dei motivi più ricorrenti, spesso trattato da Jane Austen: il conflitto tra sentimenti e regole sociali. Ottima interpretazione, adeguato lo spazio riservato ai dialoghi. Probabilmente, la pellicola deve essere movimentata quel tanto che basta a mantenere attento lo spettatore: trasmette, certo, emozioni la protagonista femminile, che incarna il prototipo dell'eroina romantica, fiera e fragile e, tuttavia, manca qualche approfondimento di tipo psicologico negli altri personaggi. »
« Certo, ad alcuni elementi storici se ne aggiungono molti avveniristici, si sfiora la fantascienza nel finale a sorpresa. In ogni caso, l'attenzione dello spettatore è irrimediabilmente catturata dalla prima all'ultima scena. Il personaggio più pacato della letteratura inglese viene qui trasformato in un impenitente uomo d'azione e d'avventura, disposto a sfidare tutto e tutti, guidato dalla sua celeberrima logica deduttiva. Una nuova interpretazione del personaggio, tutt'altro che spiacevole, nonostante tradisca le aspettative dei lettori di Conan Doyle. »
« La sceneggiatura ci offre un tema classico in una nuova vicenda. I miti celtici e cristiani danno vita ad una nuova fiaba adatta a grandi e piccini, agli amanti delle leggende medievali e non. Il drago è un personaggio ironico e saggio, che alla fine ci fa commuovere. Una delle pellicole più belle sull'argomento. Da vedere! »
Regia di Joe Wright - Universal Pictures
Regia di Guy Ritchie - Warner Home Video
Regia di Rob Cohen - Universal Pictures