« Un bel film. Sebbene la storia sia incentrata sulla figura di Billy Bathgate, giovane ragazzo irlandese che riesce ad entrare nella banda del gangster ebreo Dutch Schultz, a catturare l'attenzione è soprattutto Dustin Hoffman, che gigioneggia alla grande. Merita un plauso anche Steven Hill, che interpreta efficacemente il personaggio di Otto Berman, l'abile braccio destro di Schultz. »

« Divertente parodia degli spaghetti western (e dei western in genere) realizzata dal più bravo cartoonist italiano. Belli i disegni e le musiche, discreto il ritmo e ben caratterizzati i personaggi, tra i quali risaltano i buffi "villains": il Cattivissimo, arrogante proprietario terriero, e i suoi due scagnozzi, lo Smilzo e Ursus. »

« Questo film, con cui Argento ha voluto omaggiare l'amato Hitchcock, è a dir poco insulso. I difetti si sprecano: regia piatta, assenza di suspense, ritmo fiacco, recitazione mediocre, dialoghi puerili. Sono sicuro che se Hitchcock fosse vivo s'incavolerebbe di brutto per questo cosiddetto omaggio. »

« Tra i film di Spencer e Hill degli anni ottanta, 'Chi trova un amico...' è quello che preferisco. Il personaggio di Anulu-il figlio scemo della regina dell'isola e del soldato giapponese Kamasuka - è così spassoso da rubare la scena persino ai due protagonisti. Lo interpreta Sal Borgese, che è stato uno dei più bravi stuntman italiani e ha partecipato ad altre pellicole di Bud e Terence, in genere impersonando uno dei tanti scagnozzi del cattivo di turno. Il presente film si avvale di ottime musiche (la canzoncina Movin'Cruisin è molto gradevole) e di un'affascinante ambientazione: l'isola di Key Biscaine, al largo della Florida. »

« Eccettuati i due 'Trinità', 'Altrimenti ci arrabbiamo' è, secondo me, il film più riuscito della formidabile coppia Hill-Spencer. Impossibile dimenticare la colonna sonora dei fratelli De Angelis, e personaggi come il braccio destro del boss (lo psicologo dall'accento teutonico impersonato dal grande Donald Pleasence) e il sicario da lui assoldato, il glaciale Paganini. La scena in cui quest'ultimo tenta invano di uccidere Bud e Terence (impegnati a cantare nel coro dei pompieri) è da antologia della risata, ma è davvero difficile trovare nel film una scena o una battuta che non sia divertente. »

« A mio avviso, questo secondo capitolo della saga di Trinità è persino più bello del primo. Tante le scene memorabili: quella in cui Trinità schiaffeggia il gambler ""Wild cat" Hendricks; il pranzo nel ristorante; la confessione di Bambino; la rapina di Trinità alla diligenza su cui viaggia lo stesso Bambino; la spettacolare e divertentissima scazzottata finale nel cortile della missione. »

« Il film che ha dato inizio al genere "fagioli western" e ha sancito la consacrazione della coppia Hill-Spencer. Irresistibili le scene delle scazzottate così come le gag verbali. Indimenticabile la colonna sonora e azzeccatissimi i personaggi: oltre ai due protagonisti, è d'obbligo citare il prepotente maggiore (interpretato dal bravo Farley Granger); il bandolero messicano Mexcal; il capo dei Mormoni Tobia. Un film da vedere e rivedere. »

« Anche se meno riuscito de 'Il settimo viaggio di Sinbad', questo film si lascia vedere con molto piacere. Il merito va soprattutto ai bellissimi effetti speciali del maestro Ray Harryhausen: la scena del duello con la dea Kali è memorabile, ma merita citare anche la scena in cui la polena della nave di Sinbad si anima improvvisamente e lo scontro con il centauro. »

« Un film interessante e decisamente bizzarro. In esso gli elementi grotteschi sono calati in un clima malsano, claustrofobico. L'americana Shelley Winters interpreta con efficacia il ruolo della mamma folle e omicida, ma a farsi ricordare sono soprattutto le sue vittime: tre zitellone impersonate addirittura da Renato Pozzetto, Max Von Sidow e Alberto Lionello. Nel cast sono presenti anche Liù Bosisio e Milena Vukotic (note principalmente per aver interpretato, nei film di Fantozzi, la moglie di quest'ultimo) e la bellissima Laura Antonelli. Bisogna aggiugere che la storia è ispirata alla vera, agghiacciante vicenda di Leonarda Cianciulli, un'assassina nota come "la saponificatrice di Correggio". »

« Film assai gradevole. L'ambientazione italiana è senza dubbio originale, ma a catturare l'attenzione è ovviamente l'Ymir, la creatura venuta da Venere che, inizialmente, è di piccole dimensioni, ma poi cresce fino a diventare un mostro gigantesco. Molto bella la scena in cui, nelle strade di Roma, lotta contro un elefante. Gli effetti speciali di questo gioellino della fantascienza anni '50 sono opera del solito, inimitabile Ray Harryhausen. »