Scemi di guerra. La follia nelle trincee

    Scemi di guerra. La follia nelle trincee

    Regia di Enrico Verra

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    • € 9.99

    Dettagli del prodotto

    • Ean: 8014191960229
    • Supporto: Dvd
    • Produttore: Istituto Luce
    • Genere: Documentari, Storia
    • Regia: Enrico Verra
    • Lingue: Italiano
    • Colori: Bianco e nero
    • Anno di produzione: 2010
    • Area: Area 2 (Europa/Giappone)
    • Durata: 48'
    • Origine: Italia
    • Sottotitoli: Italiano per non udenti
    • Formato Audio: Dolby Digital 2.0 - stereo
    • Sistema: PAL
    • Nazione: Italia

    Contenuto

    Sono tanti i volti disorientati e terrorizzati che popolano le fotografie e i filmati realizzati durante e dopo la Prima Guerra Mondiale. Attraverso i diari, le lettere, le cartelle cliniche, i filmati d'epoca e le analisi di storici il documentario accompagna lo spettatore in un viaggio attraverso le immagini dei i soldati impazziti sui campi di battaglia.

    Voto medio del prodotto:  5 (5 di 5 su 1 recensione)

    5 Soldati o uomini?

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    Scemo di guerra era un epiteto usato a volte per scherzo eppure ha una sua verita' , scemo di guerra era chiamato il soldato che tornava provvisoriamente dal fronte o ferito o sconvolto. Erano soldati, combattevano una guerra per obbligo non per scelta, giovani impauruti che dovevano andare all'attacco con moschettoni e baionette per annientare il nemico davanti alle loro trincee. Soldati che impazzivano davanti al sangue, ai cadaveri dei loro amici, spaventati a morte dalle pallottole e dagli scoppi delle bombe. Venivano cosi' rinchiusi in ospedali, attrezzati soltanto per rimetterli in piedi e rispedirli al fronte, erano considerati solo dei numeri. Uomini catatonici, che non ricordavano spesso nemmeno il loro nome, la mente assente che non comandava a dovere gli arti ed allora ecco che venivano ripetutamente punzecchiati con scariche elettriche. Un ospedale dove dovevno eseguire prima di tutto solo gli ordini, disciplina assoluta, erano prima soldati e poi uomini, o meglio erano numeri da trincea. E in trincea ritornavano, paralizzati dalla paura, ma guariti solo ed esclusivamente dalle ferite fisiche.

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