Requiem for a Dream
Regia di Darren Aronofsky
- € 14.99
Dettagli del prodotto
- Ean: 8032700990031
- Supporto: Dvd
- Produttore: Cecchi Gori Home Video
- Genere: Drammatico
- Regia: Darren Aronofsky
- Lingue: Inglese, Italiano
- Colori: Colori
- Anno di produzione: 2000
- Area: Area 2 (Europa/Giappone)
- Durata: 101'
- Origine: Stati Uniti
- Sottotitoli: Italiano per non udenti
- Formato Audio: Dolby Digital 5.1
- Sistema: PAL
- Nazione: Stati Uniti
Contenuto
Voto medio del prodotto: (5 su 7 recensioni) di
Bel film
Le scene, ma soprattutto la colonna sonora creano un clima di ansia tremenda che non ti abbandona nemmeno dopo la fine del film. E' una realtà crudele quella che viene raccontata: una pugnalata nello stomaco.
Una volta che si sa ciò a cui si va incontro è da guardare, perchè merita assolutamente di essere visto.
Scioccante
Per usare un'espressione mutuata da Pellegrino Artusi non si tratta sicuramente di una pellicola per "stomachi deboli". In ogni caso credo che renda bene l'idea dell'orrore creato dalle dipendenze da sostanze stupefacenti di vario genere, dell'abisso in cui si precipita. La colonna sonora eseguita dal Kronos Quartet è strepitosa.
Difficile opera seconda
Anno 2000, opera seconda di Aronofsky, dopo Pi greco Il teorema del delirio, film di un'intensità notevolissima. Un uomo (Jared Leto) , la madre, la fidanzata e l'amico tutti nel vortice della droga piuttosto che della dipendenza da farmaci. La volontà è uccisa, i sogni pure. Nomination come miglior attrice per la madre di Jared: Ellen Burstyn.
Il dramma delle dipendenze
Un film amaro e forte sulle dipendenze tossiche, incentrato sui molteplici destini dei protagonisti i quali arrivano a fare qualsiasi cosa pur di ottenere la loro dose di stupefacenti. Risultato finale di tutte le vicende è un tragico finale per ognuno di questi personaggi costretti a vite infelici pur di assecondare i propri insani bisogni. Una pellicola toccante e straziante allo stesso tempo!
Molto bello
Questo film mostra la tossicodipendenza solo in parte, concentrandosi con più accuratezza sulla fase della dipendenza, presa come condizione universalizzata e destrutturante dell'individuo, dimostrandosi piacevolmente molto attento a non calpestare mai la linea retorico-moralista, pur avendo molta carne al fuoco. In sintesi non si può che definirlo un intenso inno funebre alla condizione umana, costruita su un presente instabile ed un futuro quasi dal tutto inesistente.